martedì 7 ottobre 2014

Atelier Città e Paesaggio A

Renato Bocchi | Composizione architettonica e urbana (ICAR/14)
Alberto Cecchetto | Urbanistica (ICAR/21)
Laura Zampieri | Paesaggio (ICAR/15)
Silvio Nocera | Trasporti (ICAR/05)

FUTURE CITIES | SCENARI PER LA CITTA’-PAESAGGIO E PER IL RICICLO URBANO

obiettivi formativi 
Composizione architettonica e urbana | Il modulo di Composizione Architettonica nell'Atelier Città e Paesaggio introduce lo studente alla valutazione e alla comprensione delle strategie proprie del disegno urbano e del progetto di paesaggio. Il modulo sviluppa una visione responsabile delle forme dell'antropizzazione e degli interventi nell’ambiente. Il modulo sviluppa la valutazione critica ed estende le capacità progettuali e d’impostazione degli interventi di modificazione e trasformazione di ambienti vasti, di paesaggi e delle città.
Il modulo si sviluppa attraverso lezioni ed esercitazioni progettuali pratiche e si propone di sviluppare le capacità progettuali della tradizione di disegno urbano.

Urbanistica | Il modulo di Urbanistica nell'Atelier Città e Paesaggio introduce lo studente alla progettazione urbana e di vasta scala che implica una lettura critica dei territori come sistemi interconnessi di paesaggi. Il modulo si propone di sviluppare le metodologie di analisi, le strategie di pianificazione e della progettazione di scala ampia che permettano di impostare un controllo responsabile delle trasformazioni dell’ambiente.
Il modulo si sviluppa attraverso lezioni tematiche e teoriche, ed esercitazioni pratiche coordinate e legate al progetto che gli studenti svolgono.

Paesaggio | Il modulo di Paesaggio nell'Atelier Città e Paesaggio introduce lo studente alla progettazione attenta degli aspetti ambientali, botanici e paesistici degli interventi di trasformazione del territorio. Il modulo si propone di sviluppare una nuova visione responsabile della progettazione di scala vasta e del paesaggio, basata sulla coscienza del risparmio collettivo delle risorse ambientali disponibili.
Il modulo si sviluppa attraverso lezioni tematiche e teoriche, ed esercitazioni pratiche coordinate e legate al progetto che gli studenti svolgono.

Trasporti | Il modulo di Trasporti nell'Atelier Città e Paesaggio introduce lo studente alla progettazione dei trasporti e della mobilità riguardo alle diverse esigenze della domanda di passeggeri e merci. Il modulo si propone di sviluppare i principi, obiettivi, procedure e i modelli per la pianificazione dei trasporti che si perfezionano con l'insieme delle discipline che affrontano il tema della trasformazione responsabile del territorio e delle relative infrastrutture.
Il modulo si sviluppa attraverso lezioni tematiche e teoriche, ed esercitazioni pratiche coordinate e legate al progetto che gli studenti svolgono.

programma
L’atelier intende individuare e sperimentare nuovi modelli di assetto applicabili alle città metropolitane così come ai territori di insediamento sparso, che affrontino i radicali mutamenti in corso al tempo della crisi negli sviluppi insediativi, infrastrutturali e produttivi e si confrontino soprattutto con i temi oggi ineludibili di un rapporto totalmente ripensato con i valori ambientali e del paesaggio, con la sostenibilità dei processi trasformativi, con l’efficienza delle reti di mobilità territoriale, con il riciclo del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente.

I territori italiani, pur nella loro diversità, vivono infatti una fase di “incertezza” assai acuta, dovuta al venir meno di alcuni presupposti fondamentali dello sviluppo produttivo che ha lasciato sul terreno effetti dirompenti nei confronti dell’assetto urbano-territoriale e del paesaggio. La rapida spinta economica degli anni scorsi non ha purtroppo generato un pensiero urbano avanzato. Di fronte all’attuale fase recessiva, è necessario ragionare su modelli alternativi a quelli perseguiti fino ad ora, ripensando radicalmente gli scenari futuri in una prospettiva sostenibile e rimettendo al centro la qualità dei processi di trasformazione urbana e del paesaggio.

Il corso affronterà alcune situazioni urbano-territoriali paradigmatiche con il contributo integrato del sapere architettonico, urbanistico, paesaggistico e delle discipline trasportistiche, con l’intento di sperimentare modelli alternativi di insediamento e di vita urbana.

In prima istanza le parole-chiave alle base di tali modelli alternativi - improntati tutti alla sostenibilità dei processi, alla lotta al consumo di suolo, al riutilizzo e al riciclo delle risorse esistenti, all’integrazione stretta delle strutture architettoniche con il palinsesto paesaggistico (città-paesaggio), anche in relazione al rilancio delle potenzialità turistiche e di loisir - sono:
  • la città densa (tale modello propone una edificazione ad alta densità e con possibili caratteristiche di costruzione sul e nel costruito, anche con tecniche di riciclo urbano, in grado di assorbire in luoghi concentrati gran parte della domanda di crescita);
  • la città-rete (tale modello propone sistemi policentrici capaci di aggregare nuovi sistemi urbani a partire da piccoli centri preesistenti, con un sistema efficiente di trasporto interno e con rivalutazione dei caratteri del paesaggio);
  • la città-parco (tale modello propone una organizzazione basata su una rete minuta all’interno di un connettivo geografico di forte qualità ambientale e paesaggistica e nuovamente con efficienti sistemi di mobilità interna).
La didattica è organizzata in 4 moduli disciplinari, strettamente integrati:

1 | modulo di Progettazione architettonica e urbana - prof. Renato Bocchi: mira a definire modelli di intervento progettuale relativi alla istituzione di nuovi cicli di vita per architetture e spazi della città esistente, all’integrazione dell’architettura nel paesaggio, alla definizione di pattern morfologici e di strategie narrative per la reinterpretazione delle sequenze spaziali e percettive nell’architettura e nello spazio urbano.

2 | modulo di Urbanistica - prof. Alberto Cecchetto: ha l’obbiettivo di definire e progettare alcuni scenari urbani, capaci di prefigurare i futuri assetti di alcune città del triveneto, considerati come casi esemplari ed emblematici del futuro territoriale del nordest. Gli studenti dovranno lavorare contemporaneamente alla scala dell’Urban Design (modelli urbani) e a quella territoriale (città a rete e nuovi modelli di trasporto).

3 | modulo di Architettura del paesaggio - prof. Laura Zampieri: intende sviluppare nello studente capacità critica ed analitica nella lettura di contesti urbani diversi, avendo chiara la dimensione urbana del territorio che abitiamo. Lezioni ed esercitazioni progettuali saranno volte ad offrire strumenti di intervento nel contemporaneo capaci di introdurre la dimensione paesaggistica quale chiave ed elemento di reinterpretazione, connessione e ricucitura di contesti che abitiamo.

4 | modulo di Trasporti - prof. Silvio Nocera: mira alla comprensione delle dinamiche che regolano i processi di mobilità e all’intervento progettuale sui nessi che legano le infrastrutture al contesto in cui esse si collocano; perciò offre agli studenti metodologie di indagine ed interpretazione delle trasformazioni territoriali connesse al progetto di trasporti, nonché degli ambiti progettuali e delle strategie di intervento connesse ai nuovi scenari di consumo, fruizione ed attraversamento del territorio.


modalità di verifica dell'apprendimento
L'esercitazione degli studenti consterà del progetto, verificato nell'interazione fra scale differenti, di un sistema complesso di interventi comprendenti spazi aperti, percorsi, edifici e manufatti, coordinato in una più generale ipotesi di reinterpretazione paesistica, intesa a marcare la struttura spaziale del territorio attraverso il recupero delle tracce e delle memorie e attraverso la costruzione di una rete di relazioni innovative.
Il laboratorio prevede che l’elaborazione dei progetti si svolga in massima parte in seminari di lavoro in aula, con frequenza assidua da parte degli studenti.
Nel corso del semestre saranno fissate scadenze per la verifica dell’avanzamento del lavoro, che si configurano come verifiche d'esame preliminari; tali verifiche saranno coordinate fra i vari apporti disciplinari in appositi seminari e vedranno la partecipazione anche di esperti esterni; una verifica conclusiva si terrà congiuntamente in forma di “mostra” degli elaborati progettuali e di discussione collettiva sugli esiti. L'esame finale sarà pertanto svolto collegialmente dai docenti del laboratorio. Lo studente sarà tenuto a presentare il proprio progetto con elaborati che consentano di valutare le diverse questioni disciplinari che il progetto affronta e le loro interazioni.

testi di riferimento

prof. R. Bocchi | Composizione architettonica e urbana:
  • AA.VV., Quaderni della collana Re-cycle Italy, Aracne, Roma, 2013 in poi
  • BONOMI, A., MASIERO R., Dalla Smart City alla Smart Land, Marsilio, Venezia, 2014
  • CIORRA P.-MARINI S., Re-cycle. Strategie per l’architettura, la città e il pianeta, Electa, Milano 2011
  • BOCCHI, R., Progettare lo spazio e il movimento, Gangemi, Roma 2009
  • BOCCHI, R., Il paesaggio come palinsesto, Nicolodi, Rovereto 2006
  • ABALOS, I., Atlas pintoresco, vol. I e II, Gustavo Gili, Barcelona 2005-08
  • HOLL, S., Urbanisms. Lavorare con il dubbio, Libria, Melfi 2010
  • HOLL, S., Parallax, Architettura e percezione, Postmedia, Milano 2004

prof. A. Cecchetto | Urbanistica:
  • MARC AUGÉ, Che fine ha fatto il futuro? Dai non luoghi al contempo, Elèuthera, Milano, 2009
  • MARC AUGÉ, Il bello della bicicletta, Bollati Boringhieri, 2009
  • MARC AUGÉ, Futuro, Bollati Boringhieri, 2012
  • REM KOOLHAAS, Junkspace : per un ripensamento radicale dello spazio urbano, Quodlibet, Macerata, 2006
  • FRANCO LA CECLA, Perdersi : l’uomo senza ambiente, GLF editori Laterza (Nuova ed. accresciuta), Roma, 2000
  • PAOLO PERULLI, Visioni di città : le forme del mondo spaziale, Einaudi, Torino, 2009
  • RICHARD ROGERS, città per un piccolo pianeta, eri d’a/kappa, 1997
  • BERNARDO SECCHI, La città del ventesimo secolo, GLF editori Laterza, Roma, 2005
  • JAN GEHL, Vita in città, spazio urbano e relazioni sociali, Maggioli 1991
  • ITALO CALVINO, Le città invisibili, Einaudi 1972
  • ITALO CALVINO, Lezioni Americane, sei proposte per il prossimo millennio, Garzanti 1988
  • A. CECCHETTO, Progetti di luoghi. Paesaggi e architetture del Trentino, Cierre, 1998

prof. L. Zampieri | Paesaggio:
paesaggio e territorio
  • AA.VV., ‘Convenzione europea del Paesaggio’, Firenze 20 Ottobre 2000;
  • AA.VV., ‘Intermediate nature. The landscape of Michael Desvigne’, Birkhauser, berlino, 2009;
  • Assunto, R., ‘Il tempo della natura e la sua immagine’, in: ‘Il paesaggio e l’estetica’, Edizioni Giannini, Napoli, 1973;
  • Corboz, A., ‘Il territorio come palinsesto’, in “Casabella”, n.516, 1985;
  • Corner, J., Maclean, A.S., ‘Taking measure, across american landscape’, Yale University Press, New Haven and London, 1996;
  • Ferriolo, M. V., ‘Etiche del Paesaggio. Il progetto del mondo umano’, Editori riuniti, Roma 2002;
  • Gregotti, V., ‘La forma del territorio’, in: V. Gregotti, ‘Il territorio dell’architettura’, Feltrinelli, Milano (1966), II edizione 1988;
  • McHarg, I., ‘Design with nature’, Natural History Press, New York, 1969. Trad.it., Progettare con la natura, Franco Muzzio Editore, PD, 1989;
  • Sampieri, A., ‘Nel Paesaggio. Il progetto per la città negli ultimi venti anni’, Donzelli editore, Roma, 2008
  • Sereni, E., ‘Storia del paesaggio agrario italiano’, Editori Laterza (1961), XII edizione;
  • Turri, E., ‘Il paesaggio e il silenzio’, Marsilio editori, Venezia 2004
il progetto di paesaggio
  • AA.VV., ‘La citta europea del XXI secolo’, Editori Skira, Bari 2006;
  • AA.VV., “Lotus 109 rivista trimestrale di architettura”, Electa, Milano, 2001;
  • AA.VV., ‘Forme del movimento’, Casabella n.739-740, dicembre 2005 – gennaio 2006.
  • Clement, G., ‘Il giardiniere planetario’, 22publishing,, Milano, 2008;
  • Coccia, ‘L’architettura del suolo’, Alinea editrice, Firenze, 2005;
  • Corbellini, G., ‘Grande e veloce. Strumenti compositivi nei contesti contemporanei’, Officina, Roma 2000;
  • Czerniak, J., Hargreaves, G., ‘Large Parks’, Princeton Architectural Press, New York, 2009;
  • Secchi, B., (a cura di)., ‘La citta europea del XXI secolo’, Editori Skira, Bari 2006;
  • Sieverts, T., ‘Cities without cities. An interpretation of the Zwischenstadt’, Spon Press, London, 2003;
  • Weilacher, U., ‘Between Landscape Architecture and Land Art’, Birkhauser, Basel, 1999
  • Zampieri, L., ‘Per un progetto nel paesaggio’, Quodlibet, Macerata, 2012
paesaggio e ambiente
  • AA.VV., Topos, The International Review of Landscape Architecture and Urban Design, n.59/07,n.68/09, n.73/10, n.70/10, n.75/11, n.77/11
  • AA.VV., ‘Trasformare paesaggi. Indicazioni sull’esempio di tre paesaggi europei feriti dall’industria’, IBA Furst-Puckler-Land, Berlino 2005;
  • Novotny,V., Brown, P.,‘Cities of the future: Towards Integrated sustainable water and landscape management’, IWA publishing, London, 2007;
  • Brevini, F., ‘L’invenzione della natura selvaggia. Storia di un’idea dal XVIII secolo ad oggi’, Bollati Boringhieri, Torino, 2013;
  • Forman R. T.T., Godron, M., ‘Landscape ecology’, John Wiley, New York, 1986.
  • Galì-Izard, T., ‘The Same Landscapes: Ideas And Interpretations’, Land&ScapeSeries, Gustavo Gili, Barcellona, 2005;
  • Izembard, H., Le Boudec, B., ‘Waterscapes. Using plant systems to treat wastewater’, Land&ScapeSeries, Gustavo Gili, Barcelona 2003;
  • Lynch, K., a cura di: M. Southwort (ed. Italiana a cura di V. Andriello); ‘Deperire. Rifiuti e spreco nella vita di uomini e città’, CUEN, Napoli, 1992;
  • Margolis, L., Robinson, A., ‘Living Systems. Innovative materials and technologies for landscape architecture’, Birkhauser, berlino, 2007;

prof. S. Nocera | Trasporti:
  • AGOSTINACCHIO M., CIAMPA D. e OLITA S. Strade, Ferrovie, Aeroporti, EPC libri, Roma 2005
  • BLACK,W.R. (2010): Sustainable Transportation: Issues and Solutions – The Guilford Press, New York and London
  • DANIELIS, R. (2004): La teoria economica e la stima dei costi esterni dei trasporti, Università di Trieste, Trieste
  • SINHA, K.C. e LABI, S. (2007): Transportation Decision Making, Wiley
  • RICCI S. (2011): Tecnica ed economia dei trasporti, Hoepli

M.Dal Fabbro | A.Garbuio | C.Mazzocca | F.Zuanon
M.Dal Fabbro | A.Garbuio | C.Mazzocca | F.Zuanon
A.Tamiazzo | G.Sarandrea | M.Savio
D.Bettin | A.Bocola | A.Bolgan | G.Todoverto
D.Bettin | A.Bocola | A.Bolgan | G.Todoverto



domenica 5 ottobre 2014

Fisica Tecnica Ambientale A - Sostenibilità Energetica del Costruito

Luigi Schibuola


Sostenibilità energetica del costruito
Corso monodisciplinare di Fisica Tecnica Ambientale


Obiettivi formativi
Il corso intende fornire strumenti operativi per l’applicazione alla progettazione dei principi di sostenibilità energetica ed ambientale al fine di preservare le risorse naturali e il clima riducendo in particolare il ricorso ai combustibili fossili. Partendo dai fondamenti della Fisica Tecnica Ambientale già acquisiti nel corso di laurea di primo livello si procederà ad un approfondimento dei temi riguardanti la valutazione della domanda energetica di un edificio ed il suo contenimento riferendosi alle regole dell’architettura bioclimatica e con eventuale ricorso ai sistemi passivi. Ampio spazio verrà dato alla produzione dell’energia e al suo corretto impiego negli edifici, alla realizzazione del comfort interno mediante gli impianti di climatizzazione più idonei in base al contesto. Particolare rilevanza assumerà la descrizione di sistemi ad alta efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili come previsto da recenti direttive europee che ne impongono l’impiego per coprire una quota del fabbisogno dell’edificio prevista in crescita nel corso dei prossimi decenni
All'allievo vengono presentate una serie di possibili tecnologie di ottimizzazione energetica degli impianti negli edifici. Per ciascuna di esse viene fornita una descrizione tecnica con particolare riguardo alle possibilità ed ai limiti applicativi soprattutto con riferimento alle esigenze che essa impone al progetto dell'edificio. Successivamente l'allievo è posto in grado di valutare l'effettiva convenienza legata al risparmio economico così conseguito ogni anno a fronte di un costo d'impianto iniziale normalmente superiore.

Contenuti del corso
La Sostenibilità
Introduzione ai principi della sostenibilità energetica ed ambientale. Tecniche di progettazione architettonica energeticamente consapevole. Il Patto dei Sindaci e i piani d’azione per l’energia sostenibile (PAES). La sostenibilità energetica ed ambientale nell'ambito dello sviluppo delle smart cities.
Architettura bioclimatica
I principi della progettazione bioclimatica. Il sole e gli edifici. Tecnologie solari passive. Le schermature. La ventilazione naturale.
Impianti ad alta efficienza energetica
La cogenerazione, sistemi ad energia totale, le macchine frigorifere ad assorbimento. Accumuli termici. I sistemi essiccanti. La ventilazione controllata. Applicazione del raffreddamento evaporativo. Il recupero termico. Componenti e sistemi per il recupero termico. Applicazioni della pompa di calore al recupero termico.
Sistemi solari attivi
Descrizione degli impianti solari per la produzione di acqua calda. Sistemi solari ad aria. La pompa di calore elioassistita. Gli impianti fotovoltaici
Certificazione energetica degli edifici
Introduzione alla certificazione energetica. La normativa. Procedure attuative. Metodi di calcolo delle prestazioni stagionali del sistema edificio-impianto ai fini della certificazione energetica.
La sostenibilità economico-finanziaria
La valutazione del risparmio di gestione conseguente l'impiego di soluzioni ad alta efficienza energetica. Caratteristiche della tariffazione elettrica e dei combustibili fossili. Indici per la valutazione della convenienza finanziaria degli interventi. La legge 10/91 e l'impiego di fonti energetiche rinnovabili.


Testi di riferimento
Appunti e dispense dalle lezioni.
Per eventuali approfondimenti viene consigliata la seguente bibliografia:
L. Schibuola, La cogenerazione di energia elettrica e calore, 3a edizione, Esculapio, Bologna
L. Schibuola, La pompa di calore elettrica reversibile, 2a edizione, Esculapio, Bologna L. Schibuola, L. Cecchinato, Sistemi solari attivi e passivi negli edifici, Società Editrice Esculapio, Bologna 2005.






Atelier Heritage B

Fernanda De Maio | Composizione architettonica e urbana (ICAR/14)
Mario Piana | Restauro (ICAR/19)
Luisa Berto | Tecnica delle costruzioni (ICAR/09)

"DENTRO LA STORIA, OLTRE LA STORIA."
ANTICHE ARCHITETTURE PER IL PROGETTO CONTEMPORANEO
 

obiettivi formativi
L’atelier intende fornire allo studente una consapevolezza critica relativa al significato delle azioni sul costruito, al senso della permanenza del dato materiale nella sua autenticità, all’importanza e al ruolo della conservazione delle testimonianze storiche nella loro complessità e stratificazione, al fine di affrontare in modo coerente i problemi che un’architettura del passato pone nel momento in cui nuove esigenze funzionali e d’uso richiedono adattamenti e trasformazioni, in termini di consolidamento o rafforzamento, modifiche planimetriche e spaziali, adeguamento impiantistico ed anche di progettazione di nuove parti, strutture o manufatti architettonici.

programma
L’Atelier, fondato sull’elaborazione di un progetto d’intervento su un complesso di fabbriche storiche ‘confinate’, affronterà sia gli aspetti del restauro, sia quelli della progettazione di nuovi elementi e parti architettoniche.
L’indagine del complesso oggetto d’intervento, della sua storia e trasformazioni, della sua consistenza materiale, del suo degrado e dissesto verrà documentata ed elaborata in appositi grafici di sintesi diagnostica. Su tale base conoscitiva, valutando le diverse tecniche operative e motivando le scelte effettuate, verranno definite le ipotesi d’intervento, con proposte tese sia alla conservazione dell’esistente, sia all’inserimento/accostamento di dotazioni impiantistiche, di elementi o nuove parti di fabbrica necessari all’uso e alla funzionalità del manufatto.

1 | modulo di Composizione architettonica e urbana - prof. Fernanda De Maio:
In gran parte delle città europee si rendono disponibili aree prima considerate inaccessibili, veri e propri recinti che oggi appaiono come terre di nessuno, anche quando se ne riconosce l’alto valore storico artistico. A questa realtà si aggiunge una sostanziale stagnazione dello sviluppo delle città medie europee a cui non si sottraggono nemmeno le città del nordest italiano. Il corso intende indagare come questi due fenomeni s’intrecciano e possono reciprocamente influenzarsi anche in termini di rilancio di alcune potenzialità presenti nelle città ma offuscate dal degrado, attraverso il progetto di uno di questi recinti in area urbana. Il progetto architettonico degli edifici dovrà dunque provare a ristabilire i nessi urbani e architettonici dei vecchi manufatti presenti nel recinto - che la docenza, a inizio corso, indicherà - e il proprio contesto, ponendo particolare cura nel fornire risposte adeguate dal punto di vista della forma architettonica alle delicate problematiche energetiche, ambientali, e storico artistiche che con il progetto del nuovo manufatto si porranno.

IL PASSATO E' UN PAESE STRANIERO
I quadri specchianti di Michelangelo Pistoletto rivelano al fruitore che si approssima all’opera una molteplicità di questioni, tra queste, una in particolare, appare pertinente con il nostro corso e riguarda il modo d’intendere il rapporto tra passato e futuro nel progetto dell’opera d’arte (o di architettura).
Sulla lamina di acciaio tirata a specchio su cui l’autore, con un procedimento di serigrafia trasferisce oggetti e figure fotografate e successivamente ingrandite e ritagliate a dimensione reale, infatti, il fruitore, all’atto di rispecchiarsi, diventa parte attiva dell’opera e con lui il contesto alle sue spalle. Un contesto, quest’ultimo, che penetra nell’opera e muta e si distorce al mutare della posizione del fruitore e che in questo mobile mutare da conto della ambigua natura del passato, dello scorrere del tempo, in altre parole del senso della storia, di cui diviene evidente la matrice soggettiva. Inoltre una irresistibile voglia di incamminarsi lungo la prospettiva che si proietta nello specchio/porta, in compagnia del personaggio scelto da Pistoletto, si impossessa del fruitore, che in questa sorta di desiderio di movimento intravede una via verso il futuro. Poiché però non è concretamente possibile travalicare lo specchio d’acciaio, istintivamente egli gli volge le spalle e per andare avanti ritorna sui suoi passi. Uno spettatore che osservasse la scena che proietta il quadro specchiante vedrebbe il soggetto/fruitore procedere sempre più dentro quello spazio riflesso, benché nella realtà egli stia tornando indietro da dove era venuto. Il rovesciamento speculare in altre parole mette il fruitore in condizione di procedere verso il futuro assumendo delle responsabilità verso il passato. Guardato in questa prospettiva il passato, allora, diventa un paese straniero, oscillante tra la stabile forma a cui aspira l’individuo, alla ricerca delle proprie radici, e l’incerta traccia che questo rappresenta quale via verso il futuro. Il passato così inteso non si solidifica in un’immagine consolidata, è piuttosto un mutante su cui si proiettano i bisogni di stabilità dell’individuo accanto alle sue visioni verso il futuro.
Questo breve preambolo è necessario per rendere evidente l’atteggiamento che il corso di progettazione architettonica, intende promuovere nei confronti del passato. Un passato che sarà quindi riguardato non tanto, o meglio, non solo, come una storia materiale “maestra di vita” o come fondamento della nostra contemporaneità, ma come uno degli elementi in cui si sostanzia il nostro futuro.
Il corso, in altre parole, privilegerà, attraverso specifiche lezioni e letture il modo in cui il senso di responsabilità nei confronti della storia si incanala nel progetto contemporaneo, nonché le tecniche di composizione e gli approcci progettuali che interpretano la sostanza visionaria, l’energia potenziale di cui sono intrinsecamente cariche le pietre e le architetture delle nostre città millenarie.
Il riferimento ai quadri specchianti di Pistoletto fornisce l’occasione per dare un differente spessore al patrimonio che la storia ci ha lasciato in eredità, a proporlo come uno straordinario dispositivo attraverso cui immaginare il progetto; a ipotizzare che il suo valore non risieda solo nel suo carattere di prova testimoniale, quanto nella sfida, nell’invito a costruire una dialettica attraverso il progetto che renda l’antico partecipe del nuovo e viceversa. Durante le lezioni verranno evidenziati i differenti modi di costruire questa relazione dialettica e il modo in cui a ciascun tipo di relazione compete una forma che si traduce in una precisa scelta strutturale, nei migliori esempi; benché sia necessario chiarire, fin da questa breve introduzione, che la traduzione di una forma in una struttura non ha nulla a che vedere con la sincerità costruttiva e che, anzi ,a volte attraverso magnifiche finzioni o dissimulazioni si realizzano progetti in cui forma e struttura forniscono soluzioni architettoniche di estremo interesse. Anche all’interno di antichi edifici.

2 | modulo di Restauro - prof. M. Piana:
La parte teorica del corso, nell’offrire un panorama sugli orientamenti critici e sul dibattito attuale della disciplina, sarà dedicata al dissesto degli organismi edilizi, ai meccanismi e le forme di degrado dei materiali, alle tecniche del consolidamento strutturale delle membrature murarie, dei sistemi voltati, dei solai lignei e dei telai di copertura, ai metodi di consolidamento, pulitura e protezione dei materiali lapidei, dei laterizi, delle malte, degli intonaci. Attraverso l’illustrazione di casi e interventi significativi di restauro, verranno approfondite alcune tematiche utili ad elaborare il progetto, relative ai sistemi di rilievo e indagine stratigrafica, alle analisi strutturali, chimico-fisiche e alla diagnostica non distruttiva, alla valutazione della compatibilità ed efficacia di materiali, tecniche e metodologie operative e definiti i problemi relativi all’organizzazione del cantiere, alla conduzione dei lavori, alla gestione tecnica e amministrativa dell’intervento.

Il progetto all’Arsenale
All’interno del vasto recinto monumentale ex industriale e solo parzialmente militare dell’Arsenale di Venezia la docenza ha individuato, nella parte nord del complesso, l’area compresa tra le Tese alle Nappe e il canale delle Galeazze quale ambito d’intervento strategico per riflettere sulle questioni poste dall’Atelier nel suo complesso di discipline relative al restauro e consolidamento, alla progettazione architettonica e alla tecnica delle costruzioni.
Un complesso di magazzini - tre di recente ristrutturati per la parte sommitale, due in stato di totale abbandono e ormai privi di copertura - che volgono il fianco sud su un’ampia superficie aperta occupata dagli scali di alaggio rivolti verso la Darsena nuova a est sono gli elementi salienti dell’area. La proposta di questo corso è di osservare il complesso non in se stesso ma in relazione ad altri elementi e manufatti sia interni che esterni al recinto arsenalizio, attraverso la ricerca di punti di osservazione notevoli, modalità di accesso all’area ecc.
Obiettivo del corso è infatti la messa a punto di un manufatto complesso non solo per ciò che attiene le interazioni concrete con i manufatti antichi presenti ma anche quale dispositivo urbano capace di aprire l’Arsenale alla città.
Benché il piano per l’Arsenale preveda per quest’area un centro eventi si ritiene utile, per la composizione di nuovi e antichi volumi in un edificio articolato, precisare alcune possibili destinazioni d’uso - suscettibili di modifiche ove vengano reputate appropriate le proposte alternative fatte dagli studenti.


modalità di verifica dell'apprendimento
Esame collegiale degli elaborati di progetto e discussione orale.

testi di riferimento

prof. F. De Maio | Composizione architettonica e urbana:

bibliografia generale:
  • M. Biraghi, A. Ferlenga, Architettura del Novecento, vol.I,II,III, Einaudi, 2012-2013
  • Aldo Rossi, L’architettura della città, Clup, Milano, 2004
  • Colin Rowe e Fred Koetter, Collage City, Mit press, 1981
  • Kevin Lynch, L’immagine della città, Marsilio, 2006
  • Venturi, Rauch e Scott Brown, Imparare da Las Vegas, Quodlibet, 2010
  • Reyner Banham, Los Angeles. L’architettura di quattro ecologie, Einaudi, 2009
  • Erik Gunnar Asplund, Architettura e città, Do.do2, a cura di Loris Dal Pos, Università IUAV di Venezia, Venezia, 2009
  • Lucio Costa, Brasilia Plano Piloto, Do.do4, a cura di Martino Tattara, Do.Do. Università IUAV di Venezia, Venezia, 2010
  • Catalogo della X Mostra Internazionale d’Architettura “Città, architettura e società” della Biennale di Venezia, Marsilio, 2006
  • AA.VV., La rinascita dell’Arsenale. La fabbrica che si trasforma, a cura di Ambra Dina, Venezia, Marsilio, 2004
composizione architettonica:
  • Robert, Venturi, Complessità e contraddizione in architettura, Dedalo, Bari, 1980
  • Rafael Moneo, Inquietudine teorica e strategia progettuale nell’opera di otto architetti contemporanei, Electa, Milano, 2005
  • Rafael Moneo, La solitudine degli edifici e altri scritti, Umberto Allemandi, 1999
  • Roberto Burle Marx, Un progetto per il paesaggio, Do.Do1, a cura di Barbara Boifava e Matteo D’Ambros, Do.do. Università IUAV di Venezia, Venezia, 2009
  • Peter Behrens, Inediti 1900-1920, Do.Do3, a cura di Alessandra Moro, Do.do. Università IUAV di Venezia, Venezia, 2010
  • Etienne Louis Boullè, Architettura. Saggio sull’arte, a cura di Alberto Ferlenga, Einaudi, 2005
  • Luis Moreno Mansilla, Apuntes de viaje al interior del tiempo, Barcelona, 2002
  • Fernanda De Maio, Dentro il tempo: il Bilderatlas di L.M.Mansilla, tratto da Engramma n.100, settembre-ottobre 2012
prof. M. Piana | Restauro:

classificazione delle murature e delle superfici:
  • R. Parenti 1987, Una proposta di classificazione tipologica delle murature postclassiche, in Conoscenze e sviluppi teorici per la conservazione di sistemi costruttivi tradizionali in muratura, Atti del convegno di Bressanone, Padova 1987, p. 49- 61
  • R. Parenti 1988, Sulla possibilità di datazione e di classificazione delle murature, in R. Francovich-R. Parenti (a cura di), Archeologia e restauro dei monumenti, Firenze 1988, p. 280-304
  • C. Arcolao 1998, Le ricette del restauro. Malte, intonaci, stucchi dal XV al XIX secolo, Venezia
  • C. Varagnoli 1999, La materia degli antichi edifici, in G. Carbonara, Trattato di restauro architettonico, Torino 1999, p. 303-470
rilievo e analisi stratigrafica:
  • E.C. Harris 1983, Principi di stratigrafia archeologica, Roma
  • F. Doglioni-B. Gabbiani 1985, Metodologia per la conoscenza analitica del manufatto edilizio per il controllo tecnico-culturale dell’intervento di restauro, Venezia
  • G.P. Brogiolo 1988, Analisi stratigrafica degli elevati, Como
  • R. Francovich-R. Parenti 1988 (a cura di), Archeologia e restauro dei monumenti, Firenze
  • S. Scarrocchia-R. Spelta (a cura di) 1996, Il progetto di restauro e i suoi strumenti, Venezia
  • F. Doglioni 1997, Stratigrafia e restauro. Tra conoscenza e conservazione dell’architettura, Trieste
invecchiamento e degrado:
  • Amedeo Bellini (a cura di), Tecniche della conservazione, Milano 1986
  • Lorenzo Lazzarini-Marisa Laurenzi Tabassi, Il restauro della pietra, Padova 1986
  • Michele Cordaro (a cura di), Diagnosi e progetto per la conservazione dei materiali dell’architettura, Roma 1998
  • Giovanni Carbonara (a cura di), Trattato di restauro architettonico, Torino 1999. In particolare Donatella Fiorani, L’invecchiamento e il degrado, p. 297-416, II volume
  • Cesare Romeo, Lezione di conservazione dei materiali nell’edilizia storica, Torino 1999
  • UNI 11182/2006 – Alterazioni macroscopiche dei materiali lapidei: lessico
  • Stefano Musso, Recupero e restauro degli edifici storici. Guida pratica al rilievo e alla diagnostica, 2006
prof. L.Berto | Tecnica delle costruzioni: (in attesa)

A.De Savi | A.Dourado | L.Spagnolo
A.Lozano Diaz | T.Mazzolini | G.Sarandrea
A.Brufatto | V.Cattelan | S.Puglia
M.Cisamolo | G.Ippino | L.Muraro

martedì 30 settembre 2014

Atelier di Sostenibilità Ambientale A

Benno Albrecht
Giovanni Mucelli
Massimiliano Scarpa


Il Futuro in Africa - progetti sostenibili globali e locali

Atelier sostenibilità ambientale. La presenza nell'Atelier degli insegnamenti di composizione architettonica, fisica tecnica e tecnologia dell'architettura intende consolidare l'apprendimento della cultura della responsabilità e dell'uso saggio delle risorse. L'etica progettuale e l'energetica, le tecniche e le tecnologie appropriate, permettono di sviluppare le capacità di controllo responsabile del disegno urbano sostenibile e del controllo progettuale del manufatto rispetto a un contesto ambientale. È una strada che porta oltre i parametri tecnico-numerici quantitativi, per confrontarsi con gli indicatori quantitativi, di qualità e di confort più ampi e complessi, in un'ottica di durabilità, del wise use, e di relazione con rinnovati principi insediativi.

Lo sfondo economico e sociale in cui s’inseriscono tutte le proposte architettoniche che sono elaborate per i paesi africani è quello di un lungo e non ancora concluso percorso. È un cammino che va dalla Raubwirtschaft, l’economia del saccheggio delle materie prime da parte delle nazioni occidentali, fino al suo opposto, un miraggio non ancora avverato, quello dei tentativi della sostituzione del “saccheggio” con la ricerca dell’uso responsabile delle risorse regionali e delle tecnologie locali appropriate.
La traccia di questo percorso, violento ed estremo, fa dell’Africa, ed in particolare quella che si sviluppa al di sotto del severo confine geografico determinato dal deserto Sahara, una cartina al tornasole evidente e chiara per la verifica empirica delle politiche legate alla trasformazione sostenibile del territorio. 
Ulteriore ragione singolare e significativa, che conferma l’Africa un pregevole banco di prova, è che l’Africa sarà la protagonista dello sviluppo urbano del pianeta, ora che più della metà della popolazione mondiale vive già in agglomerati urbani.
È uno scenario ambientale, quello africano, dove insistono le nostre ipotesi progettuali, immenso e precario, un’immensità soggetta alle trasformazioni impresse dall’uomo ed una Wilderness da salvaguardare. 
Per queste ragioni complesse e contraddittorie, l’Africa sub-sahariana è l’oggetto dei nostri lavori di approfondimento e di ricerca.

Le condizioni estreme dal punto di vista ambientale ed economico dei paesi in via di sviluppo, in particolare della zona dell’Africa sub-sahariana, impone un atteggiamento progettuale sostenibile attento all’uso delle risorse e materiali locali con l’utilizzo di tecniche costruttive a bassa sofisticazione e coerenti con le conoscenze tecnologiche del luogo.
Una conoscenza-coscienza da proporre delle strategie operative specifiche e particolari finalizzate a una progettazione costruttiva “autarchica” che si proponga di sfruttare ed interagire con l’ambiente naturale senza imporsi (ad alto grado di reversibilità) dove la sfida progettuale riguarderà soprattutto la capacità di innovare materiali, tecnologie e pratiche costruttive antiche, alla luce delle attuali conoscenze e in rapporto alle nuove esigenze, determinate dalle sempre più veloci variazioni climatiche e sociali.













Atelier di Sostenibilità Ambientale B



Corso di Studi: Magistrale: Architettura e culture del progetto
Anno di corso: 1-2
Tipologia organizzazione didattica: Atelier sostenibilità ambientale


Insegnamento: Composizione architettonica e urbana
Ore di attività in aula: 100
CFU: 8
SSD: ICAR/14
Ambito: Progettazione architettonica e urbana
Tipologia: B
Docente Titolare: Patrizia Montini Zimolo

Insegnamento: Tecnologia dell'architettura
Ore di attività in aula: 75
CFU: 6
SSD: ICAR/12
Ambito: Discipline tecnologiche per l'architettura e la produzione edilizia
Tipologia: B
Docente Titolare: Massimo Rossetti


Obiettivi formativi (conoscenze, competenze, capacità/abilità)

Composizione architettonica e urbana
Il modulo di Composizione Architettonica nell'Atelier Sostenibilità Ambientale introduce lo studente alle tecniche della progettazione di architetture per la sostenibilità, che siano appropriate alla modificazione e trasformazione di ambienti e città, in vista di uno sviluppo sostenibile. Il modulo si propone di sviluppare la ricerca delle strategie di intervento mirate e responsabili, consapevoli che oggi ogni intervento di trasformazione dell’ambiente e della città deve implicare, in un'ottica di risparmio collettivo delle risorse, un' attenzione ai valori propri di ogni luogo e contesto culturale.

Tecnologia dell'architettura
Il modulo di Tecnologia dell’Architettura intende trasmettere allo studente un corpus di conoscenze finalizzate a un approccio critico al progetto tecnologico dell’architettura, con particolare riferimento alle tematiche di sostenibilità. Obiettivo del modulo è fornire gli strumenti necessari per analizzare, valutare e infine scegliere le soluzioni tecniche più idonee in considerazione del tema di progetto e del contesto ambientale, con particolare riferimento alla coerenza tra tecniche costruttive e aspetti formali, nell’ottica di una sostenibilità di lungo periodo, legata quindi all’intero ciclo di vita dell’edificio.

Fisica tecnica ambientale
Il modulo di Fisica tecnica ambientale nell'Atelier Sostenibilità Ambientale introduce lo studente alle tecniche legate alla definizione progettuale operativa delle strategie di risparmio energetico e delle risorse ambientali. Il modulo si propone di sviluppare le conoscenze adeguate al miglioramento dell’efficienza energetica e dell’uso delle energie rinnovabili.
Il modulo si sviluppa attraverso lezioni tematiche e teoriche, ed esercitazioni pratiche coordinate e legate al progetto che gli studenti svolgono.


Programma
Post-Suburbia
Gli agglomerati urbani africani dovranno essere progettati per far fronte alle pressioni demografiche e migratorie introducendo nuove strategie di rigenerazione urbana e di miglioramento della città esistente tenendo insieme la ricca cultura d'origine con le possibilità tecniche e tecnologiche offerte dal nostro tempo.
Il progetto d'architettura deve sapere dar voce a un modo diverso di abitare realizzato con pochi mezzi, con un controllo delle risorse che garantisca l'uso delle energie naturali dando luogo ad un originale mix di soluzioni.
Progettare in un terra come l'Africa richiede la capacità di misurare pratiche e strategie d'intervento, nel rideclinare il termine stesso di sostenibilità in un paese che si muove con modalità di crescita e livelli di sviluppo ben diversi da quelli occidentali.
Nel contesto poi dell'Africa sub-sahariana, dove l'insediamento informale autocostruito rappresenta la norma, questa libertà dell'aggregazione deve essere assunta come componente nella forma dei nuovi agglomerati abitativi, fortemente legati al luogo da un autentico rapporto di necessità. Si dovrebbe arrivare a proporre un'idea di “intensità urbana” più generale, una strategia di densificazione sostenibile applicabile anche in altre zone dell'Africa.
Luogo della sperimentazione progettuale è la regione del Benin, dove il nuovo piano regolatore prevede:
  • di potenziare e concentrare gli insediamenti lungo grandi fasce di espansione intorno al “centro” di agglomerati già esistenti;
  • di portare l'insediamento lungo la principale direttrice viaria introducendo strategie territoriali di contenimento delle metropoli in crescita o di individuazione di fasce di espansione, luoghi di aggregazione e nuove attrezzature collettive comprese;
  • contribuire al miglioramento delle condizioni di vita nei quartieri degradati di oggi nel assorbirne la popolazione e introducendo un disegno di sviluppo del territorio sostenibile. 
Tema centrale è la progettazione di nuovi luoghi centrali fortemente legati ai nuclei abitativi esistenti e in forte crescita con cui disegnare una differente geografia dell'habitat africano. I progetti dovranno misurarsi con il carattere insediativo dei nuovi edifici pubblici legato alla loro vocazione di essere insieme luogo di vita della comunità con i suoi patii, corti, giardini, alberi e recinti, che rimandano a una dimensione -tra il dentro e il fuori- che danno un'identità particolare e pongono delle nuove relazioni tra gli insediamenti e il territorio.


Post-Suburbia
The African urban agglomerations must be designed to face the demographic and migratory pressures launching new strategies for urban regeneration and improvement of the existing city, holding together the original rich culture with the present technical and technological possibilities.
The architectural project needs to give voice to a different way of dwelling, achieved with few resources, with a control of resources that guarantees the use of natural energies, producing an original mix of solutions.
Designing in a place like Africa requires the skill to calibrate practices and plans of action, rethinking the word “sustainability” itself, in a country that moves on with a kind of growth and levels of development that are very different from western ones.
Moreover, in sub-Saharan Africa context, where self-construction is the majority of cases, this freedom of aggregation should be taken as part of the shape of new housing districts, strongly linked to the site from a real relationship of needs. The target should be to propose an idea of more general ​​"urban intensity", a strategy of sustainable densification also usable in other parts of Africa.
The North region of Benin is the site of the experimental project, where the new Urban Development Plan provides:
  • to strengthen and focus the expansion of settlements along great bands around the "centre" of existing agglomerations;
  • to bring the settlement along the main road direction, introducing spatial strategies to contain the growing metropolis or to focalize expansion areas, including places of aggregation and service;
  • to contribute to the improvement of living conditions in present slums to assimilate the population and introducing a plan of sustainable development of the territory.
The control strategy typical of western urban plans tends to lose its effectiveness compared to a predominance of the informal settlement.
The result is rather the development of neighbourhoods autonomous from the central area and from the existing agglomerates, whether they are residential – intended to multiply as dimension and identity in time – commercial, or tourist.

Metodi didattici
I tre moduli disciplinari sono strettamente integrati. L’attenzione agli aspetti tecnologici e alle strategie di risparmio energetico e delle risorse ambientali del progetto rientra nell’ambito di un’intelligente e misurata operazione concettuale che tenga conto delle specificità del sito, delle risorse economiche ed energetiche e del contesto sociale. In particolare, è fondamentale, come primo “livello” di intervento, un adeguato inserimento ambientale, dove fattori quali l’orientamento, la volumetria, il rapporto tra pieni e vuoti, la distribuzione interna, ecc., siano declinati in funzione delle caratteristiche climatiche del luogo. Una reale efficienza energetica, a qualsiasi latitudine, passa necessariamente attraverso un corretto inserimento dell’edificio nel contesto ambientale.
A tale primo “livello” è possibile inoltre affiancare lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili, possibilmente integrate all’edificio, ma sempre utilizzate partendo dalle effettive risorse disponibili in loco, evitando acrobazie o forzature tecniche che negherebbero la natura sostenibile di tale operazione. Infine, è necessario prestare particolare attenzione alla scelta di materie prime e prodotti a ridotto impatto ambientale (di derivazione naturale, a bassa energia incorporata, provenienti da produzione locale, ecc.). Il raggiungimento di un soddisfacente risultato progettuale, indipendentemente dalla sua natura formale, dipende essenzialmente dalla capacità di integrare e gestire tali aspetti complementari.

The attention to the technological and …....... of the project is part of an intelligent and measured conceptual operation that takes into account the peculiarity of the site, the economic and energetic resources and the social context. In particular, it is essential, as first "level" of work, an adequate environmental setting, where factors such as orientation, volume, the relationship between full and voids, the internal distribution, etc., are all declined in function of the climatic characteristics of the site. A real energy efficiency, at any latitude, necessarily goes through the proper integration of the building in the environmental context.
At this first "level" is also possible to combine the use of renewable energy sources, possibly integrated into the building, but always exploited from the local available resources, avoiding unusual techniques that would deny the sustainable nature of the operation. Finally, it is necessary to pay special attention to the choice of raw materials and products with low environmental impact (naturally derived, with low embodied energy, from local production, etc.). A satisfactory project result, regardless its formal nature, depends especially from the ability to integrate and manage these complementary aspects.


Modalità di verifica dell’apprendimento
Il modulo si sviluppa attraverso lezioni ed esercitazioni progettuali pratiche e si propone di sviluppare la capacità progettuale attenta e responsabile legata all’architettura per la sostenibilità.
E previsto uno stretto coordinamento tra le discipline che sono integrate nell'atelier, Fisica Tecnica Ambientale e Tecnologia dell'Architettura, in funzione del tema di progetto. Il programma prevede infatti dei Seminari che segnino le tappe di avanzamento dell'esercitazione progettuale, che si configura come il principale luogo di incontro e scambio dei saperi che convergono nel progetto.
Il tema proposto da Post-Suburbia consente una generalità di approccio ad alcune questioni affrontate, arrivando a proporre edifici pubblici per alcuni luoghi dell'Africa sub sahariana,che siano anche soluzioni che potrebbero essere applicate in tante altre parti dell'Africa. L'Atelier si configura come uno spazio possibile di intreccio tra la didattica e la ricerca.

Come attività complementare dell'Atelier è prevista l'organizzazione di un'attività di tirocinio in Benin con riconoscimento crediti formativi, per misurare la fattibilità dei progetti e verificare la sostenibilità delle strategie di progetto.

Testi di riferimento
Marco Aime, “Le nuvole dell'Atakora”, EDT, Torino, 2002.
Alberto Arecchi, “Abitare in Africa. Architetture, villaggi e città nell'Africa subsahariana dal passato al presente”, Mimesis, Milano, 1998.
Benno Albrecht, “Conservare il futuro. Il pensiero della sostenibilità in architettura”, Il Poligrafo, Padova, 2012.
(a cura di) Valerio Bini, Martina Vitale Ney, Incontri a margine. Culture urbane nell' Africa contemporanea, Franco Angeli Editore, Milano, 1a edizione 2012. 
Domenico Luciani e Patrizia Boschiero con Marco Aime “Taneka Beri”, Fondazione Benetton Studi Ricerche con Antiga Edizioni, Treviso, 2011.
Alain Sinou, Jacqueline Poinsot, Jaroslav Sternadel, Les villes d'Afrique noire: politiques et operations d'urbanisme et d'habitat entre 1650 et 1960, Paris: La documentation francaise, 1989.
Alain Sinou "Porto Novo: ville d'Afrique noire" , Marseille, Parentheses: Orstom, 1989
Jacques Soulillou, Françoise Doutreuwe Salvaing, Rives coloniales: architectures, de Saint-Louis à Douala, Marseille, Editions Parenthèses, 1993.
Patrizia Montini, “La mia Africa”, Anfione Zeto15, Il Prato, Padova, 2003.
Bianca Triaca, Itinerari in Benin: storia, arte, cultura, COE, Milano, 1997.
Flavia Vaccher, cura, “Sensi di viaggio nell'antico regno del Dahomey, Giornale IUAV 117, 2012.

AA.VV., Atlanti del cemento, delle murature, del vetro, dell'acciaio, UTET, Torino, 1998.
John May, con Anthony Reid, Architettura senza architetti. Guida alle costruzioni spontanee di tutto il mondo, Rizzoli, Milano, 2010.
Edward Mazria, Sistemi solari passivi, Franco Muzzio Editore, Padova, 1990.
Giovanni Morabito, Forme e tecniche dell’architettura moderna, Officina, Roma, 1990.
Bernard Rudofsky, Architettura senza architetti: una breve introduzione all’architettura non-blasonata, Editoriale Scientifica, Napoli, 1977.
Victor Olgyay, Progettare con il clima, Franco Muzzio Editore, Padova, 1981.
Maria Chiara Torricelli, Romano Del Nord, Paolo Felli, Materiali e tecnologie dell’architettura, Laterza, Bari, 2001.

Orario e modalità di ricevimento
Il ricevimento degli studenti avverrà alla fine dell’attività del Atelier nella stessa aula a disposizione per le lezioni o qualora si presenti una particolare esigenza in momenti da concordare coi singoli docenti e collaboratori.