martedì 30 settembre 2014

Atelier di Sostenibilità Ambientale A

Benno Albrecht
Giovanni Mucelli
Massimiliano Scarpa


Il Futuro in Africa - progetti sostenibili globali e locali

Atelier sostenibilità ambientale. La presenza nell'Atelier degli insegnamenti di composizione architettonica, fisica tecnica e tecnologia dell'architettura intende consolidare l'apprendimento della cultura della responsabilità e dell'uso saggio delle risorse. L'etica progettuale e l'energetica, le tecniche e le tecnologie appropriate, permettono di sviluppare le capacità di controllo responsabile del disegno urbano sostenibile e del controllo progettuale del manufatto rispetto a un contesto ambientale. È una strada che porta oltre i parametri tecnico-numerici quantitativi, per confrontarsi con gli indicatori quantitativi, di qualità e di confort più ampi e complessi, in un'ottica di durabilità, del wise use, e di relazione con rinnovati principi insediativi.

Lo sfondo economico e sociale in cui s’inseriscono tutte le proposte architettoniche che sono elaborate per i paesi africani è quello di un lungo e non ancora concluso percorso. È un cammino che va dalla Raubwirtschaft, l’economia del saccheggio delle materie prime da parte delle nazioni occidentali, fino al suo opposto, un miraggio non ancora avverato, quello dei tentativi della sostituzione del “saccheggio” con la ricerca dell’uso responsabile delle risorse regionali e delle tecnologie locali appropriate.
La traccia di questo percorso, violento ed estremo, fa dell’Africa, ed in particolare quella che si sviluppa al di sotto del severo confine geografico determinato dal deserto Sahara, una cartina al tornasole evidente e chiara per la verifica empirica delle politiche legate alla trasformazione sostenibile del territorio. 
Ulteriore ragione singolare e significativa, che conferma l’Africa un pregevole banco di prova, è che l’Africa sarà la protagonista dello sviluppo urbano del pianeta, ora che più della metà della popolazione mondiale vive già in agglomerati urbani.
È uno scenario ambientale, quello africano, dove insistono le nostre ipotesi progettuali, immenso e precario, un’immensità soggetta alle trasformazioni impresse dall’uomo ed una Wilderness da salvaguardare. 
Per queste ragioni complesse e contraddittorie, l’Africa sub-sahariana è l’oggetto dei nostri lavori di approfondimento e di ricerca.

Le condizioni estreme dal punto di vista ambientale ed economico dei paesi in via di sviluppo, in particolare della zona dell’Africa sub-sahariana, impone un atteggiamento progettuale sostenibile attento all’uso delle risorse e materiali locali con l’utilizzo di tecniche costruttive a bassa sofisticazione e coerenti con le conoscenze tecnologiche del luogo.
Una conoscenza-coscienza da proporre delle strategie operative specifiche e particolari finalizzate a una progettazione costruttiva “autarchica” che si proponga di sfruttare ed interagire con l’ambiente naturale senza imporsi (ad alto grado di reversibilità) dove la sfida progettuale riguarderà soprattutto la capacità di innovare materiali, tecnologie e pratiche costruttive antiche, alla luce delle attuali conoscenze e in rapporto alle nuove esigenze, determinate dalle sempre più veloci variazioni climatiche e sociali.